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23 Marzo 2004: L'intervista al Mister andata in onda lunedì 22 marzo

Cronaca || 23/03/2004

Intervista di Daniele Lo Monaco per Zona Mista.
(in onda lunedì 22 marzo 2004)


Avellino, martedì 16 marzo 2004.


Zdenek Zeman a Zona Mista, è tanto tempo che non ti si vede - ci diamo nel tu visto che ci diamo nel tu nella vita - a Roma, in una televisione di Roma. Innanzitutto come va?
Fisicamente mi sento abbastanza bene, non ho problemi, ho problemi magari con la mia squadra e con la classifica della mia squadra. Stiamo lavorando per migliorare.

Dicono tutti che la salvezza è impossibile però tutti dicono che Zeman è uno che ci crede sul serio.
Io ci ho sempre creduto, è normale che ci possono essere più o meno ostacoli. Quest’anno ad Avellino ne abbiamo trovati tanti. Spero, mi auguro che riusciamo a superare anche questi.

Com’è il livello generale di questa serie B?
Ci sono ottimi giocatori, ma non vedo una squadra che gioca un buon calcio nell’insieme, come squadra.

Una che in particolare ti ha colpito c’è stata?
Nella seconda giornata ho visto il Torino che è venuto qua, che ha giocato un calcio propositivo, ha fatto bene, anche se ha vinto con difficoltà contro di noi, però è una squadra che ci ha messo in difficoltà quindi pensavo facessero più strada. Oggi il campionato di serie B è equilibratissimo, magari le squadre che all’andata erano al primo o secondo posto al ritorno sono ultime o penultime. Non è niente di deciso. Si può giocare tutti con tutti. Dipende dai fattori spesso esterni che decidono il risultato.

Quali sarebbero questi fattori esterni?
Io penso che molte partite non dicono quello che è successo sul campo. Influiscono i fattori che fanno parte del calcio ma che in questo campionato sono molto importanti e fanno la differenza.

Storie già viste, tipo le storie che hai vissuto sulla panchina della Roma tanti anni fa?
Sì. Penso che in un calcio così non sempre si premia quello che si fa sul campo. E non parlo solo del caso nostro, ho visto anche in tv.

Questa formula a tante squadre non ti ha mai convinto, mi sembra di capire.
L’hanno fatto per aiutare qualcuno, è un campionato dove si capisce poco, ci sono le squadre che vogliono andare in A e non hanno i mezzi per andare in serie A.. E molte squadre che si vogliono salvare ma non si sa da che cosa.

Riesci a vedere qualche partita del campionato di A.
In televisione lo vedo abbastanza spesso.

Pensi che il Milan sia la squadra migliore?
In questo momento sì. La Roma resto convinto sia più forte, ma non ha la continuità del Milan. Penso che poteva stare col Milan nella stessa posizione, se non avesse fatto pareggi a Siena, Ancona e Reggio.

Che cosa manca alla Roma rispetto al Milan?
Non so, io resto convinto che negli undici titolari sono nettamente superiori anche al Milan, magari il Milan ha più ricambi, più gente dietro che li può aiutare.

I ricambi della Roma sono gente che conosci bene, tutta gente tua, Candela, Delvecchio, Tommasi, sono loro che non riescono più a rendere secondo le attese?
Non credo che Candela sia da considerare un ricambio, è un titolare.

Qual è la tua opinione su Cassano?
Tecnicamente è un ragazzo molto bravo, fra i migliori in Europa. Poi che ha creato molti problemi sia alla squadra che all’allenatore è un altro discorso. Nella Roma il giocatore più importante è Totti. Cassano se c’è Totti gioca bene, senza Totti già non riesce ad esprimere quello che ha.

Cassano e Totti sono due giocatori d’attacco o potrebbero giocar meglio con una punta centrale di riferimento?
Non sono due attaccanti puri, sicuramente. Sono due trequartisti, attaccanti che partono da dietro. Oggi non dare riferimento all’avversario è un vantaggio.

Totti, ne hai parlato tante volte, sempre molto bene. E’ in assoluto il miglior giocatore al mondo in questo momento?
E’ difficile valutare. Per quello che ho visto, Totti lo vedo perché gioca in Italia, se c’è uno al Polo Nord che gioca meglio di lui purtroppo non lo so. Nel calcio che conta è sicuramente uno dei migliori.

Hai modo di sentire ancora qualcuno dei giocatori della tua Roma?
C’ho modo, sì.

Totti è uno di questi?
Anche.

La Juventus rispetto a Milan e Roma sembra avere qualcosa in meno, eppure al di là della sconfitta che c’è stata nello scontro diretto col Milan, è rimasta sempre abbastanza attaccata e comunque è vicinissima alla Roma per esempio. Come mai? E’ sempre per il discorso della grinta della Juve che non molla mai e quindi in questo senso riesce sempre a dare qualcosa di più rispetto alle altre?
Io penso che oggi come oggi se il Milan vince vince e convince, se la Roma vince vince e convince, se la Juve vinceva non convinceva mai. La differenza è lì anche se oggi è facile parlare, perché ha perso col Milan, ma durante tutto il campionato la Juventus non aveva mai dato dimostrazione della propria forza, anche se è ancora tutto possibile, e quindi è ancora in lotta per lo scudetto, a vedere giocare le squadre non ha mai convinto.

La Lazio è una delle squadre che dicono abbia un modulo abbastanza aggressivo e propositivo e gioca un calcio abbastanza brillante. Sei d’accordo con questo giudizio?
Io no. Sono sempre convinto che la Lazio è eccezionale nel contropiede, di aspettare e ripartire. L’anno scorso ha fatto un grande campionato grazie a Claudio Lopez che è un contropiedista, nato per contropiede, per ripartire e fare, se ha fatto l’anno scorso tanti gol e tanti assist è dipeso da stile di gioco. Anche quest’anno anche se Lopez non ha la stessa forma dell’anno scorso cercano di sfruttare le ripartenze.

Tecnicamente hai detto che Milan e Roma, la Roma più del Milan negli undici, hanno qualcosa in più rispetto alle altre. E la squadra che gioca meglio rispetto alle altre?
Io penso che il Milan gioca meglio.

Però non è il tipo di calcio che piace a te mi pare di capire. Gioca meglio perché ha i giocatori migliori, non in assoluto perché ha un impianto di gioco migliore. O ho capito male?
Anche l’impianto. C’è già confusione se deve giocare con due punte alla Berlusconi o con un riferimento alla Ancelotti. Ma se si cambia qualcosa il prodotto non cambia e i giocatori giocano con grande sicurezza. La squadra non ha mai dato l’impressione di soffrire l’avversario. Io penso che lo può far soffrire solo la Roma.

Se tu fossi stato al posto di Ancelotti quando Berlusconi ha detto quelle frasi come ti saresti comportato?
Io penso che si fanno tante battute. Penso che tra di loro si sono spiegati. Sanno qual è la situazione. E’ più un discorso per i giornalisti e la televisione visto che se ne parla da un mese. E’ un argomento da discutere. Ma penso che discutono sempre gli altri, non loro due.

Però è un fatto che Ancelotti da quel giorno ha schierato sempre due punte.
Sì ma quando non gli va ne leva una e ci va meglio.

Che idea ti sei fatto delle difficoltà finanziarie in cui si sono trovate Lazio e Roma? Tu sei uno di quelli che cinque anni fa avevi lanciato per primo certi avvisi.
Ma io penso che problema non è solo di Lazio e Roma. Il problema è nato molto prima, da quando Berlusconi è entrato nel calcio ha sconvolto tutto, ha sconvolto il mercato, eravamo abituati in altre maniere, la Juventus prendeva quello che voleva perché era la squadra della Fiat e aveva tutte le possibilità, Berlusconi ha preso 24 nazionali e gli altri per andarci dietro dovevano fare le cose che secondo me per gli altri erano impossibili, ma per competere con la squadra sono andati e visto che nel calcio finora è stato permesso tutto è stato permesso anche di fare tanti debiti. Ma non è un problema solo della Lazio e della Roma, oggi non c’è una società che è alla pari nel bilancio, si dice che la Juventus è alla pari, ma il bilancio l’ha salvato perché ha venduto un terreno e secondo me non fa parte del gioco del calcio.

E non ti sorprende che proprio la Juventus abbia di fatto cavalcato la tua onda, parlando di doping amministrativo?
Mi sorprende sì, altro che. Soprattutto nel discorso dell’entrata in Borsa, io ero alla Domenica Sportiva con Giraudo dove dicevo che non è un investimento sano perché la Juventus è entrata a 3 e mezzo di euro e oggi è a uno e mezzo e penso che mi ha dato ragione anche in quella volta.

L’indebitamento della Roma invece ti sorprende?
No, non mi sorprende con quello che ha fatto la Roma per vincere lo scudetto, per essere competitiva, ripeto, per mettersi alla pari con Milan per mettersi alla pari con Inter è normale che doveva andare fuori dai binari.

Perché quando c’eri tu sia sulla panchina della Lazio sia sulla panchina della Roma non si facevano spese folli?
Perché per me è giusto così che non si facevano. Ho sempre detto che ognuno deve fare quello che può fare anche se il presidente Sensi è uno delle persone più facoltose in Italia quando ci si va sui sprechi non è giusto.

Però poi succede che tu oggi sei sulla panchina dell’Avellino per non aver mai sprecato e chiesto nulla di più di quello che si poteva e altri allenatori siano molto più celebrati di te.
Per me non è un disonore stare sulla panchina dell’Avellino, io voglio fare calcio e per me si può fare dappertutto poi il discorso con quali criteri si fa, anche noi ad Avellino dove non spendiamo praticamente niente già abbiamo problemi nostri, figuriamoci altri. Per me non è un problema, io voglio fare calcio, mi piace fare calcio, ho una squadra a disposizione e cerco di fare quello che si può.

Come si può uscire da questa crisi?
Io penso che bisogna ricominciare da capo tutto, come mentalità, come regole, anche se penso che le regole c’erano e poche sono state rispettate. Così dove siamo non si può che chiudere e ricominciare da capo anche se qualcuno che ha fatto i danni dovrebbe aiutare a rimettere a posto.

Pensi che sia un problema di uomini in questo momento, parlo dei vertici di Lega e Federcalcio.
Penso di sì perché che c’erano pericoli si sapeva, io l’ho detto nel ’98 penso si sapeva anche qualche anno prima. Il problema è che si sapeva che c’erano debiti e se in un anno ci sono mille miliardi di debito e il secondo anno ce ne sono due e il terzo anno tre non s’è mai fermato il giochino.

Avresti qualche persona che tu vorresti candidare o veder candidato alla guida della Lega o della Federcalcio, qualche uomo nuovo?
Non conosco, io penso che è importante, se si cambia si cambia qualcuno che non si conosce perché se si conosce si ricomincia da capo.

Ti senti uno sconfitto oggi nel mondo del calcio?
No. Io faccio calcio come piace a me, mi diverto, quindi mi sento contento.

Perché sai che nel mondo del calcio qualcuno pensa che tu lo sia.
A me piace, io non sono mai andato dietro l’immagine. Sono quello che sono, mi piace fare calcio, mi piace divertirmi sul campo. Continuo a farlo. Se uno arriva in serie A o non ci arriva è normale che c’è un po’ di soddisfazione. Ma io penso che nel calcio di oggi arrivare in serie A nemmeno quello è, perché se oggi ci arrivi molte volte ti devi affidare a un procuratore, ti devi affidare agli amici che poi magari devi pure pagare per arrivare in serie A, io penso che non c’è soddisfazione.

Tu perché non ti sei mai affidato ad un procuratore?
Ce l’avevo sempre finto… Perché mi sento abbastanza libero da tempo e prendo le decisioni che voglio io e come voglio io.

Ti sei mai chiesto perché le grandi squadre non ti hanno più cercato?
Sì perché non sono per il calcio di oggi, ripeto, io ho grosse difficoltà oggi a convivere col sistema e il sistema ha grossi problemi di convivere con me. Quindi non faccio parte.

La serie B è un campionato più pulito rispetto alla serie A o non c’è differenza?
Il campionato di serie B è un brutto campionato che segue le orme della serie A.

Ogni tanto succedono episodi particolari di partite che subiscono degli epiloghi particolari. Quest’anno s’è visto in maniera netta e chiara il giorno di Atalanta-Ternana con dei gol che venivano segnati e dei compagni di squadra che invece di esultare si mettevano le mani nei capelli. Di fronte a questi episodi la tua considerazione qual è?
A me dispiace che succede, l’hanno visto in tanti e nessuno fa niente. Io sono stato squalificato e ho pagato tante multe, li pago io e per gli altri è normale.

Sono episodi che succedono nel calcio?
Sono episodi che purtroppo succedono e se nessuno interviene succederanno sempre di più.

C’è qualcuno che ha sospettato che anche nel famoso campionato della Salernitana fosse successo qualcosa del genere, l’anno scorso.
L’anno scorso ho fatto solo sedici partite. Nel campionato prima c’è stato qualche problema. Ripeto, al bar li sanno, noi non li sappiamo.

Senti recentemente hanno assolto Conconi per prescrizione ma hanno stabilito che in realtà con Conconi ci fu un vero e proprio doping di stato nel senso che lo stato e il Coni in particolare avevano chiesto le consulenze di Conconi per aiutare alcuni atleti. Hai avuto modo di seguire queste sentenze, sono argomenti che ti interessano?
Ho seguito un po’ come tutti, il problema è sempre a monte. Se il Coni che è la maggiore espressione di sport, il responsabile dello sport italiano queste cose le fa passare… siamo alla ricerca delle medaglie quando si va alle Olimpiadi, ai tempi sia Pescante che Petrucci dicevano “noi dobbiamo vincere le medaglie” se si vincono in questo modo per me non è giusto ma danno giustificazioni perché nello sport si investe qualche cosa.

Tra quegli atleti c’era anche Marco Pantani, un ragazzo che è morto solo come un cane, e che dopo morto hanno voluto far passare da eroe. Di che cosa è morto secondo te Pantani?
Non lo so di che cosa è morto, so che è morto purtroppo alla fine di attività è caduto in brutte acque… e poi il discorso di aiutarlo… io penso che ci sono tanti giovani che si trovano nelle stesse condizioni che vanno nei centri, vanno a San Patrignano, che cercano di uscire, cercano di curarsi, e lui si vede che non ha avuto la voglia. Ma questo è un fatto personale che non c’entra niente con lo sport. Con lo sport, ripeto, era un idolo di questo paese, purtroppo poi… non poi, avendo già qualche sospetto che andava in salita col motorino, non è giusto, non si deve fare, e purtroppo poi si paga.

Un altro che è stato emarginato per aver detto certe cose scomode, e probabilmente vere alla luce dei fatti, è Donati. Tu pure sei insomma uno che… hai detto prima “non vado d’accordo con questo sistema”. Perché nel calcio, e nello sport in generale, chi dice la verità viene ritenuto scomodo e quindi emarginato?
Da quando è finito lo sport ed è diventato business. Lo sport ha le sue leggi, il business ne ha altre. Quindi ci sta differenza, ci sta opposizione. E’ normale che se fai una cosa non puoi fare l’altra.

Tu rifaresti tutto quello che hai fatto e ridiresti tutto quello che hai detto se potessi tornare indietro?
Io sono contento di quello che ho fatto e che faccio, lo rifarei.

Che idea ti sei fatto del processo che stanno facendo ai medici della Juventus?
Io penso che già dura troppo. Delle situazioni chiare ci sono state, penso che c’è poco da chiarire in più, si aspetta di nuovo per i tempi e abbiamo un altro proscioglimento per i termini scaduti. Del resto si è cominciato con la vendita di Lentini al Milan, anche lì si è dimostrato che qualcosa non andava da parte del Milan, di Galliani, però è finito con termini scaduti.

E non ti sembra strano che proprio Milan e Juventus siano in prima linea oggi nel cercare di far passare il concetto per cui loro sono le società pulite e le altre non lo sono?
No, ma non mi sembra. Continuo a dire anche lì il discorso di indebitamento… se si è indebitato, se il calcio oggi ha tremila miliardi di vecchie lire di debiti io penso che la maggior parte li hanno fatti sicuramente le squadre di serie A e quelle più importanti, io penso che è difficile che l’Empoli può fare tremila miliardi di debiti…

Rispetto al problema del doping, i giovani di oggi come ti sembrano rispetto a qualche anno fa, cioè tu qualche anno fa hai fatto quelle denunce perché hai detto “mi sembra che stiamo peggiorando sotto certi aspetti e quindi per me è giusto fare certe denunce”. Oggi rispetto a cinque anni fa com’è la situazione?
Io penso che s’è smosso poco purtroppo. Io ero convinto che la gente vedendo anche gli esempi, vedendo dei problemi di ex atleti, facendosi una ragione da dove possono venire, pensavano che stavano un po’ più attenti, perché ripeto oggi ci sono impegni di business e il business richiede certe cose e si segue quella linea.

E a un ragazzo al quale oggi siano state offerte delle sostanze per accorciare magari i tempi per arrivare alla gloria, tu che cosa ti sentiresti di dire? Ti è mai capitato qualche ragazzo che ha chiesto qualche consiglio a te?
No, a me non mi è capitato. Non lo ritengo strano, nel senso che è normale. Il problema è che di nuovo, per me lo sport è una cosa di capacità, di caratteristiche, per me è giusto che chi è bravo va avanti e chi non è bravo arriva secondo o terzo. Oggi nello sport vogliono arrivare primi gli ultimi e devono fare diversamente.

Le ultime due domande: il prossimo anno dove ti vedi?
Non lo so, per ora penso a quest’anno, di finire la stagione bene, ci tengo a farlo, spero di riuscire ad ottenere. Per gli anni non ho mai pianificato niente, di quello che succede, di quello che mi si offre, di quello che mi sento di fare.

Hai mai pensato di smettere?
No, mi piace ancora stare sul campo.

E un’ultima cosa: noi andiamo in onda lunedì sera, quindi a derby di Roma già giocato. Te la senti di sbilanciarti in un pronostico, in una previsione di questa partita come potrebbe andare. Col rischio di una brutta figura, eh…
Mah... brutta figura…io penso che i derby sono sempre partite a parte…

… Hai cambiato idea su questo?
No. Per gli altri. Io continuo a dire, il problema è di cercare di mettere la squadra in condizione di giocare una partita. Io penso che prima per la mentalità non era una partita, c’era spavento, era caricata troppo e non c’era mai una cosa normale. Da quando è normale penso che la Roma ha vinto dieci derby su nove. Che è difficile però… non c’è partita perché si vede che questi giocano meglio e possono vincere.

Pensi che anche questa volta la Roma sia favorita?
No, la Roma è sicuramente favorita. Poi, di nuovo, si dice che le favorite di solito non riescono, penso che la Roma negli ultimi tempi con la Lazio non soffre, anzi si sente superiore e lo dimostra anche sul campo.

Ti piacerebbe tornare ad allenare Totti?
E non lo so se è cambiato lui. Se è ancora come prima sì.  

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