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21 Agosto 2003: L'intervista al Mister pubblicata su Il Mattino.

Cronaca || 21/08/2003

L'INTERVISTA


da il Mattino di giovedì 21 Agosto 2003

di Annibale Discepolo

È uno Zeman più che maestro, palombaro, quello che scandaglia i fondali del mondo di un calcio, decisamente da salvare.

Allora, Zeman, più che di decreto salva calcio si potrebbe parlare di decreto caos-calcio?
«Purtroppo, è la conseguenza dell'andazzo che ha caratterizzato gli ultimi tempi».

La soluzione Matarrese: una A a 19 squadre con il ripescaggio dell'Atalanta, e una B a 20 con quello del Catania è saltata.
«Ritenevo anche questa sbagliata. E poi, fino ad una settimana fa Matarrese diceva altro. L'unica cosa logica era far disputare lo spareggio tra Napoli e Venezia, definendo tutto sul campo».

Si sussurra che se Roma e Napoli non fossero finite nell'affaire fideiussini, forse non si sarebbe arrivato a tutto questo. Che ne pensa?
«Penso che sarebbero successe tante altre cose, come in passato e sulle quali si è voluto passare sopra».

Crede che il calcio stia perdendo credibilità?
«Dipende dai punti di vista. Sicuramente è cambiato, con esso le regole, anche quelle morali, si cammina diversamente. Bisogna vedere ora se la gente accetterà questo andamento».

Ha un'àncora per impedire questo naufragio?
«Tornare a considerare il calcio sport, divertimento, per chi lo pratica e per chi lo segue, dare regole, rispettarle».

Quali?
«Onestà, lealtà».

Esistono ancora nel calcio?
«Credo di no».

Ora che è passata la tesi delle 24 squadre, bisognerà attrezzarsi tra 46 giornate e play off e dal monmento che si giocherà per due mesi e mezzo con il mercoledì fisso.
«Ora bisognerà ricominciare daccapo, e penso che non c'è tempo».

Situazione inaccettabile?
«Sì, per chi vuole fare calcio. Se si continua così la giostra si fermerà presto».

Ritiene che questo bailamme abbia delle responsabilità antiche, specifiche, legate a certe regole oggi completamente saltate per giochi di interessi ed altro?
«Il mondo del calcio è cambiato molto da quando le società sono diventate spa e quindi business. L'entrata dei club in borsa sicuramente ha aiutato a rimarcare un altro divario nelle gestioni. In più, il calcio è un gioco di 55 milioni di italiani che bisogna mandare avanti a tutti i costi».

Tanto caos in questi giorni, ma c'è anche la violenza che purtroppo, abita ancora il calcio. Vedi la gara di Coppa Italia Salernitana-Napoli.
«Per queste cose ci vuole prevenzione ed educazione. Si dovrebbero educare prima i giocatori e poi la stampa, che dovrebbe dare l'esempio, trattando cose positive. Se oggi apri un giornale specializzato, di sport non si parla e ...».

Ma sulle gradinate non ci sono i giornalisti a menarsi, ma chi non sposa la filosofia dello sport.
«La filosofia dello sport è una: non far apparire una sconfitta, una tragedia. Se uno riesce a vincere deve saper accettare anche le sconfitte. Il campionato lo vince solo una squadra, ma è grave che chi arriva solo seconda è già morta e uccisa: per me non esiste».

La Salernitana sarà ripescata. Per lei, un'amarezza in meno, visto come è finita?
«Ho letto qualche mese fa che Salernitana e Aliberti sono retrocessi apposta perché a lui avevano promesso che la B la facevano lo stesso e che per questo non avrebbe avuto bisogno nè di allenatore. nè di quei 13 giocatori che ha in parte venduto e in parte prestato. Personalmente mi spiace che una squadra che fa di tutto per arrivare ultima viene ripescata, e magari gli altri che hanno fatto sforzi per rinforzarsi e per potersi salvare, fanno una brutta fine».

E il ripescaggio della Fiorentina?
«Per me non c'è, perché meriti sportivi la Fiorentina in questo momento non ne ha».  

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