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15 Gennaio 2003: L'intervista prima della disciplinare rilasciata dal Mister...

Cronaca || 15/01/2003

QUESTO CALCIO E' UNA DELUSIONE


L'intervista del Mister prime della disciplinare....

dalla Gazzetta dello Sport del 15 gennaio 2003

«Questo calcio mi ha deluso»
Zeman accusa: «Anche in B c'è poco spettacolo, l'ambiente è peggiorato, tante partite e troppi affari sono strani»

di Andrea Di Caro

«Aver detto la verità è costata la carriera a Zdenek Zeman». Non lo ha detto un semplice tifoso, lo ha scritto il prestigioso quotidiano francese Le Monde dopo il recente esonero dalla Salernitana. Di sicuro aver espresso le sue opinioni gli ha fatto collezionare un mucchio di deferimenti. L'ultimo per una intervista rilasciata a settembre verrà discusso domani a Milano. Zeman andrà a difendersi:

«Non so bene da cosa. Mi accusano di aver offeso il presidente federale e i presidenti di club per aver messo in evidenza quello che è noto a tutti: la crisi economica del nostro calcio...»

- Lei ha sottolineato il silenzio della Federazione in una fase critica.
«Ritengo che in quel periodo (era l'inizio di settembre, ndr) la Federazione avrebbe dovuto prendere una posizione forte nel delicato momento che il calcio sta vivendo, mentre i problemi si continuano ad affrontare, quando si affrontano...in Lega. Dissi che servivano nuove regole altrimenti a gennaio sarebbe stato anche peggio di allora: adesso leggo che la serie B minaccia di fermarsi e molti club fanno fatica a pagare gli stipendi.»

- Ha anche definito Carraro "un ex di tutto". Che voleva dire?
«Mi riferivo ai tanti incarichi politici e sportivi che ha ricoperto in quaranta anni di carriera. Se non sbaglio è stato due volte presidente di Lega, tre di Federazione, presidente di club... Nel calcio gira sempre la stessa gente. Mi chiedo: è normale che a risolvere i problemi siano chiamati gli stessi presidenti e dirigenti che li hanno creati? Carraro recentemente ha detto: "Ci attendono anni di lacrime e sangue, non escludo altri casi Fiorentina". Ma chi era il presidente di Lega mentre il calcio andava alla rovina? "In tanti hanno aggirato le regole, chi rispetta le regole è penalizzato, il calcio è in crisi economica e Carraro non ha fatto nulla per evitare questo disastro, anzi ha contribuito a un andazzo che porta alla rovina". Questo lo ha dichiarato il professor Victor Uckmar, ex presidente della Covisoc. Il Ministro delle Comunicazioni, Gasparri, invece lo ha definito "un collezionista di presidenze che dà l'impressione di svolgere il suo attuale ruolo come terzo lavoro, l'immagine di un impero in crisi profonda". D'altra parte lo stesso Carraro al momento della sua elezione ha ammesso che non avrebbe fatto il presidente a tempo pieno.....»

-Che fa, conserva le interviste?
«Solo quelle più significative o divertenti...»

-Ha messo in dubbio le capacità gestionali dei presidenti: "Il finanziere della Lazio una persona capace? Avete visto i bilanci e il titolo in Borsa?".
«I numeri della crisi del calcio non li ho inventati io. Per quanto riguarda la Lazio, dopo quello che è successo nelle ultime settimane non credo di dover aggiungere altro....Se non ricordare che dalla data di collocamento nel settembre del 1996 il titolo Lazio ha perso il 67%»

-Lo scorso anno sostenne in tv che non conveniva comprare azioni dei club e Giraudo la invitò a occuparsi d'altro e a informarsi prima di parlare.
«E io mi sono informato. La Juventus in poco più di un'anno ha perso il 46%, la Roma in due anni il 71%, nonostante abbiano vinto uno scudetto a testa...Forse non dovrei essere il solo ad occuparmi d'altro. "I titoli calcistici? Dovrebbero avvertire: sconsigliabili agli orfani e alle vedove". Anche queste parole di Uckmar»

-Cragnotti lasciando la Lazio ha difeso la politica delle plusvalenze.
«Le plusvalenze sono di due tipi, quelle reali e quelle fittizie create grazie all' ipervalutazione di giocatori. Con le seconde, che per me sono molto simili a una finzione, non si va lontano. Purtroppo il nostro calcio ne ha fatto e continua a farne grande uso»

-Ma la situazione della Lazio non si conosceva anche al momento della sua iscrizione al campionato?
«Credo di si, ma non ho elementi sufficienti. Bisognerebbe girare la domanda al presidente federale: non è anche presidente di Mediocredito, la banca d'affari del gruppo Banca di Roma, che è azionista e vanta credito dalla Lazio? E anche da altre società...»

-Conflitto di interessi?
«E' una parola che va di moda anche nel calcio....»

-Lei è stato deferito anche per le dichiarazione sulla Gea "con 250 assistiti può fare quello che vuole"
«Può, non significa che lo faccia. Ma il dubbio nasce. La Gea è un'anomalia, come ha detto Capello, dentro ci sono parenti di dirigenti e una banca importante nel nostro calcio. Ne hanno parlato giornali italiani e stranieri, procuratori, presidenti, allenatori noti come Mazzone e Capello, il vicepresidente di Lega, Matarrese, l'ha definita "una situazione antipatica..." e Bearzot ha sostenuto: "Quando penso a questi gruppi di potere temo che dubitare sia lecito"»

-Luciano Moggi per rispondere a certi argomenti ha fornito degli orari....
«Si è comportato da papà premuroso...Parli del figlio presidente della Gea e risponde il padre direttore generale della Juventus.»

-"Sulla Gea alla Commissione agenti non era arrivata nessuna relazione eccetto la mia", lo ha detto Carraro.
«"Abbiamo chiesto decine di volte a Carraro un incontro per parlare della Gea. Non ci ha risposto". Lo ha detto Petricca, presidente dell'Assoagenti. Però devo dare atto a Carraro di essersene occupato: ho letto che quando era commissario Petrucci fu varata una bozza di regolamento che vietava trattative tra agenti e dirigenti con gradi di parentela di secondo grado, ma fu l'indicazione della Lega, presieduta da Carraro, a trasformare quel divieto in obbligo di informare l'assistito dell'esistenza della parentela...»

-Una Commissione ha dichiarato legittimo il lavoro svolto dalla Gea, ma sta preparando una nuova bozza di regolamento da presentare entro la fine del mese di gennaio.
«Se hanno chiesto di apportare modifiche, vuol dire che il precedente regolamento non convinceva...»

-Cosa pensa delle proteste di Preziosi?
«Il Como è stato danneggiato,lui si è lamentato ed è andata peggio. Come a molti altri, segno che le cose non vanno»

-Preziosi si è lamentato per la squalifica del campo, mentre il Cagliari è passato da 3 a 2 giornate per invasione e aggressione.
«Se può consolare Preziosi, io contro il Cagliari di Cellino ho giocato in un campo non regolamentare...A parte le misure del campo, lo stadio di Tempio Pausania (data la squalifica del Sant'Elia vi furono giocate Cagliari-Salernitana e Cagliari-Sampdoria, ndr) non aveva nessun requisito per disputare una partita di B»

-Capitolo doping, finora stagione tranquilla...
«Sto ancora aspettando che qualcuno ci spieghi da dove veniva il nandrolone e attendo come finiranno certi processi. Adesso non succede niente: si vede che sono diventati tutti bravi...L'ex procuratore antidoping Aiello, che si è dimesso polemicamente dopo il caso Empoli, teme che, abbandonato il nandrolone, qualcuno ha preso strade più sicure. Faccio mie alcune sue battute: "Il mare del doping è estremamente pescoso, speriamo ci siano buoni pescatori e reti a maglie non troppo larghe"»

-Lei ha dichiarato che ormai si dopano anche i ragazzini.
«Ho ripetuto le conclusioni di Francesco Tancredi, presidente della società italiana di pediatria, riportate anche dalla Gazzetta. L'ho detto ai collaboratori dell'Ufficio indagini, Pinna e Squicquero, quando mi hanno interrogato. Le hanno definite chiacchiere da Bar dello Sport, con mia grande amarezza»

-Parliamo di calcio giocato. La sorpresa della serie A?
«Difficile. La Lazio sta andando bene ma con i giocatori che ha non può definirsi una sorpresa, il Chievo sta ripetendosi nei risultati ma non nel gioco. All'inizio mi piaceva il Modena che ora sta calando. Il Milan dell'anno scorso è cambiato molto, diventando la squadra più offensiva di tutte»

-La delusione?
«La Roma»

-Totti è sempre il più bravo di tutti?
«Sì»

-Il cambio in panchina e il ritorno di dirigenti incompatibili con lei non hanno dato risultati alla Salernitana.
«Ho molta fiducia nel direttore sportivo Cannella. Sono sicuro che con i suoi metodi, diametralmente opposti ai miei, riuscirà a salvare la squadra...»

-Dopo tanti anni come ha trovato la serie B?
«Tecnicamente e a livello di spettacolo mi aspettavo di vedere di più»

-A livello ambientale?
«Peggiorata»

-Ha detto che lo scorso anno dopo un finale di campionato disastroso propose alcune cessioni per questioni economiche, tecniche e morali. Che significa?
«Economiche perchè serviva ridurre il monte ingaggi, tecniche perchè cercavo di migliorare la squadra e infine perchè non mi sono mai spiegato certe sconfitte. A Salerno alla fine della scorsa stagione giravano tante storie che non mi piacevano»

-Una di queste portò suo figlio Karel a polemizzare Bolchi al termine di Salernitana-Ternana.
«Mio figlio non è uno sprovveduto»

-Se fosse stato un agente dell'Ufficio Indagini?
«Sarei stato incuriosito da certe partite, soprattutto alla luce del calciomercato»

-Secondo lei, Zeman, ha ragione Le Monde?
«Mi sono fatto molti nemici...Ma il mio primo obiettivo è sempre stato il bene del calcio. Lo sport in generale e il calcio in particolare, vista la passione con cui è seguito, deve basarsi su certi principi morali che ho sempre cercato di difendere. Io ho sempre detto quel che pensavo e ritenevo giusto, non mi pento di niente».  

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