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13 Maggio 2002: Campionato: Salernitana 1 / Reggina 2

Cronaca || 13/05/2002

CAMPIONATO: SALERNITANA 1 / REGGINA 2

SALERNITANA: Botticella, Pierotti, Zoro, Fusco, Cherubini, Campedelli, Di Deo, Camorani, Di Vicino (9' st Del Grosso), Lazzaro, Arcadio (1' st Tamburini).
A disposizione: Soviero, Cardinale, D’Antoni, Speranza, Gioacchini.
All.: Zdenek Zeman
REGGINA: Belardi, Zoppetti, Vargas (29' pt Baldini), Franceschini, Morabito, Leon, Mamede, Mozart, Veron, Casale, Dionigi (27' st Savoldi).
A disposizione: Franzone, Giosa, La Canna, Alvarez, Bogdani.
All.: Franco Colomba
ARBITRO: Rodomonti di Roma
RETI: 8' pt Dionigi (R); 17' pt Campedelli (S); 31' pt Dionigi (R)
AMMONITI: Fusco (S) per gioco scorretto e Morabito (R) per comportamento non regolamentare


Pensavamo e speravamo di festeggiare per altre situazioni.
Buon compleanno Mister.

Ecco cosa dicono i giornali.


da Il Mattino di lunedì 13 maggio 2002

La Salernitana si arrende e i suoi tifosi applaudono

DA SALERNO RAFFAELE SCHIAVONE

La Reggina ipoteca all'Arechi la promozione in serie A. Capitan Dionigi, da vecchio marpione qual è, raccoglie due cadeau della retroguardia granata e pone i sigilli a una vittoria che vale più dei tre punti. Il Napoli a Cosenza completa il pacco regalo e dà l’addio a tutti i sogni. Per la Salernitana è la quarta sconfitta stagionale interna ma, soprattutto, il segnale di una resa che Zdenek Zeman aveva ipotizzato. Il boemo aveva chiesto ai suoi, all’indomani della sconfitta di Vicenza che l’aveva esclusa da ogni discorso promozione, di chiudere in maniera dignitosa il torneo cadetto. Non sembra che la squadra la pensi nello stesso modo: le deludenti prove offerte contro la Ternana e la Reggina ne sono la triste dimostrazione.
Festa amaranto, quindi, all’Arechi, alla quale ha partecipato anche la curva sud salernitana. Un comportamento non certo da elogiare, in quanto non motivato da un fine meramente sportivo ma dal fatto che andando in serie A la Reggina, automaticamente rimarrebbe in cadetteria il Napoli. L’unica giustificazione è l'antico gemellaggio che tra le due torcide - granata e amaranto - esiste da tempo.
Un clima festaiolo al quale è sembrato adeguarsi anche la squadra. Zeman ha giustamente evidenziato, in sala stampa a fine gara, l’atteggiamento arrendevole dei suoi ragazzi, ai quali ben altro avrà insegnato in questi mesi di lavoro. Inutilmente ha tentato di scuoterli sia durante la partita sia nell’intervallo. Ma la squadra, ad eccezione di qualche giocatore, non c'era con la testa pensando forse di stare già al mare. Il boemo ha dovuto anche rinunciare a due pedine importanti, l’infortunato Tedesco e lo squalificato Vignaroli, confermando poi tra i pali Botticella, al posto di Soviero.
Volendo trovare una spiegazione tattica alla vittoria della Reggina, si può dire che Colomba abbia indovinato la partita rinforzando il centrocampo, memore forse di quanto era accaduto nella partita di andata. L'ex tecnico granata ha così mandato in campo una squadra con una sola punta (Dionigi), alle cui spalle agiva un trequartista (Casale) pronto ad affiancarlo appena la squadra si dispiegava in avanti. Ma Casale dava una mano anche al centrocampo dove il brasiliano Mozart dettava tempi e ritmi con una regìa impeccabile, Mamede e Veron (inspiegabile l’eccessiva libertà concessa all’argentino) non solo coprivano ma avviavano l'impostazione del gioco, e Leon, con le sue serpentine, saltava l’uomo e gettava lo scompiglio nella retroguardia avversaria aprendo varchi nei quali Dionigi s’inseriva a meraviglia. Era un assist di Mozart all’8’ a mettere Dionigi nella condizione di portare in vantaggio gli amaranto con la complicità di Botticella. La Salernitana accusava il colpo (diciamo così) e al 15’ Zeman cercava di scuotere i suoi ragazzi alzandosi di scatto dalla panchina e ponendosi davanti alla stessa a braccia conserte. Passavano due minuti e la Salernitana confezionava l’unica azione degna di nota dell’intera partita: Campedelli chiudeva in gol una triangolazione con Lazzaro anticipando l’uscita di Belardi. La Reggina non perdeva la testa. Mozart continuava a dettare legge in mezzo al campo e Veron a godere di ampia libertà. Ed era l’argentino a impostare l’azione del terzo gol, proseguita da Casale e finalizzata da Dionigi il quale evitava Botticella, uscito in maniera avventata, e metteva a segno il gol della vittoria, ma, soprattutto, la rete della promozione.
Il resto? Meglio non parlare. Zeman nella ripresa tentava l’unica carta a disposizione: toglieva Di Vicino, in ombra, e Arcadio completamente assente, inserendo Tamburini e Del Grosso. Due terzini nel ruolo di esterni nel tridente d’attacco. Ed era proprio Del Grosso a farsi trovare, in tre occasioni, davanti a Belardi ma gli mancava la stoccata da attaccante. La Reggina poteva tirare un sospiro di sollievo e da ieri sera può considerarsi oramai in serie A.



da La città di Salerno di lunedì 13 maggio 2002

La Reggina invita la Salernitana alla festa
Vince con 2 gol di Dionigi I granata mai pericolosi
Momentaneo pari di Campedelli Lazzaro e compagni senza ritmo Per gli amaranto è quasi serie A

di Michele Spiezia

Prima ha cantato, poi le ha cantate: Zdenek Zeman ha preso le distanze dalla Salernitana che ha ceduto, senza molto onore delle armi, alla Reggina. Lo ha fatto quando è stato in panchina, e lo ha fatto poi quando si è messo dietro al microfono: una squadra molle, deconcentrata, demotivata Non la sua squadra, non la sua Salernitana. Ci sarebbe stato da scandalizzarsi se non fosse così ormai da due mesi: perché la Salernitana di ieri non è stata poi così tanto diversa da quella vista nelle ultime sette partite. Perché è dalla gara contro il Genoa che i granata sono scomparsi: azzerati nei muscoli e nel cervello. Cinque punti raccolti dicono tanto, il gioco prodotto dice tutto. Niente rabbia, niente occhi accesi, niente muscoli caldi: una squadra senza stimoli e senza senso, disordinata e slegata. Contro la Reggina così come contro la Ternana: la differenza stavolta l'ha fatta Dionigi, nel senso che l'attaccante amaranto è riuscito a capitalizzare due scellerati interventi (mancati) della premiata ditta Botticella-Zoro, cosa che non era invece riuscita agli attaccanti umbri. Senza idee e senza voglia, svuotati e svampiti, i granata hanno così macchiato definitivamente una stagione che invece meritava di chiudersi in ben altro modo. Zeman ha parlato di baci e abbracci: non è sembrato che la Salernitana lasciasse campo libero ai reggini, piuttosto una squadra ormai giunta al capolinea, senza nerbo e senza inventiva. Magari anche perché in campo (complici anche le assenze) ci sta andando chi deve esser ceduto e dunque c'è bisogno di far crescere un po' la domanda, arricchendo con prestazioni mediocri un curriculum insufficiente. Arcadio, Di Deo, Zoro, Botticella, poi addirittura Del Grosso schierato da ala destra, così come Tamburini (anche lui partirà, ma solo per fine prestito, mentre Di Vicino sembra sempre più lontano e Campedelli destinato, pare, proprio ai calabresi): troppo per non concedere molto ad una Reggina soltanto sufficiente che all'Arechi si è presa tre punti di platino, troppo poco per pensare di poter impensierire una squadra scesa con quattro difensori e cinque centrocampisti, di cui tre interditori duri e rognosi. Pronti a ribaltare l'azione e di profittare delle crepe difensive granata, mai capaci di tenere alto il ritmo, mai capaci di arrivare sul fondo per assistere Lazzaro, mai in grado di triangolazioni veloci e di verticalizzazioni profonde. Un tic-toc improduttivo, spezzato dalle improvvise accelerazioni di leon, che specie ad inizio di primo tempo lanciava la Reggina verso la porta di Botticella. Al 7' il primo squillo: Dionigi sul filo del fuorigioco esitava un po' troppo e per Botticella non c'erano guai. 2' dopo il gol: il portiere sbagliava ancora una volta i tempi d'uscita e per Dionigi, decentratosi, era facilissimo depositare in gol per la gioia dei seimila tifosi reggini e di parte di quelli granata. Possesso palla amaranto: la Salernitana faceva capolino solo al 17' ed arrivava al gol. Sponda di Lazzaro, di testa, e percussione in area di Campedelli che, con un pregevole tocco sotto la palla, la spediva sotto la traversa. Dieci minuti di allunghi ospiti e poi al 32' il raddoppio. Camorani cercava la conclusione personale: palla persa e ribaltamento ospite. Cross di Casale e Dionigi, lasciato solo da Zoro, trovava Botticella a spalancargli la porta. Due ad uno senza colpo ferire, due ad uno senza troppo soffrire. Cronaca insignificante se non ci fosse stato uno stacco aereo di Fusco, con Belardi attento sulla riga di porta. Ripresa all'inseguimento di un'utopia: Tamburini e Del Grosso a muoversi da ali. E una super-comica: al 13' un corner per la Salernitana. Tutti al centro e nessuno a batterlo. Due velleitarie conclusioni di Del Grosso prima di un gol divorato da Savoldi, e al 92' un pallonetto di Del Grosso che filava su Belardi.



dal sito www.salernitana.it


Quarta sconfitta stagionale all'Arechi per la Salernitana, che è stata superata dalla Reggina col risultato finale di 2-1. Poche le emozioni nella ripresa, con la Salernitana due volte vicino al pareggio ed in entrambe le occasioni è stato Del Grosso, subentrato al posto di Di Vicino, a fallire l'occasione. La Reggina, nel frattempo aveva arretrato il proprio baricentro, colpedo prevalentemente di rimessa, affidandosi alle folate di Dionigi prima e di Savoldi poi.

Queste le fasi salienti della gara

Primo tempo

7' Dionigi calcia centralmente la punizione concessa al limite dell'area, Botticella neutralizza con sicurezza
8' vantaggio della Reggina: verticalizzazione da centrocampo per Dionigi che sul filo del fuorigioco anticipa con la testa l'uscita di Botticella, raccoglie palla in area e piazza nella porta oramai sguarnita.
13' Verono raccoglie il passaggio corto di Fusco e tenta il tiro in porta che Botticella controlla a terra
17' pari della Salernitana: sponda di Lazzaro per Campedelli che entra in area, vince il contrasto con Morabito e supera con un colpo sotto l'intervento di Belardi
20' Mozart dal limite prova la conclusione al volo, Botticella non si lascia sorprendere
23' Arcadio recupera palla nella trequarti, entra in area e scaglia in porta, Belardi para in due tempi
28' conclusione di Cherubini dai 25 metri, di poco sopra la traversa
30' Vargas è costretto a lasciare il campo, al suo posto entra Baldini
32' vantaggio della Reggina: Dionigi anticipa l'intervento di Botticella e di piatto mette in rete per la seconda volta
35' Belardi blocca sulla riga il colpo d testa di Fusco, imbeccato dalla punizione di Di Vicino
40' cartellino giallo per Fusco
41' Leon calcia la punizione concessa al limite dell'area, la palla termina di poco sopra la traversa
46' cartellino giallo per Morabito
48' Rodomonti manda le due squadre negli spogliatoi.

Secondo tempo

1' Arcadio resta negli spogliatoi, al suo posto entra Tamburini
8' Dionigi, lanciato a rete da Casale, viene fermato in tuffo da Botticella
9' Del Grosso subentra a Di Vicino
14' Cross di Cherubini dalla sinistra, in area svetta Del Grosso che impegna Belardi nella respinta acrobatica
28' primo cambio per Colomba: Dionigi lascia spazio a Savoldi
31' Del Grosso prova la girata su cross dalla dx di Campedelli, la palla finisce di poco a lato
36' progressione di Lazzaro sulla fascia destra, una volta sul fondo l'attaccante argentino serve al centro per Del Grosso che tenta la girata al volo, di poco fuori
41' Del Grosso raccoglie la corta respinta della difesa reggina e prova la conclusione di potenza, sulla traiettoria si inserisce Tamburini che per poco non riesce a deviare in porta
43' lancio lungo per Savoldi che controlla in corsa e tira in porta, è bravo Botticella a neutralizzare in angolo la conclusione del centravanti
47 Botticella in tuffo sventa il tiro cross di Savoldi
48' ancora Botticella risponde con freddezza al tiro di Savoldi
49' dalla distanza Del Grosso calcia in porta una palla insidiosissima che termina di un soffio sopra la traversa
49' triplice fischio di Rodomonti: Salernitana-Reggina 1-2  

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