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4 Marzo 2002: Campionato: Messina 1 / Salernitana 3

Cronaca || 04/03/2002

CAMPIONATO: MESSINA 1 / SALERNITANA 3

MESSINA: Manitta, Di Meglio, Marra, Grabbi, Obbedio, Godeas (69' Gutierrez), Bertoni, Campolo, Di Fausto (67' Milana), Sportillo, Sullo
Allenatore: Arrigoni
SALERNITANA: Botticella, Cherubini (62' Tamburini), Vignaroli, Cardinale, Zoro Kpolo, Tedesco, Bellotto, Pierotti (89' Del Grosso), Campedelli, Camorani, Arcadio (63' De Oliveira "babu")
Allenatore: Zeman
ARBITRO: Saccani
RETI: 46' Grabbi, 71' Bellotto, 87' Tedesco, 91' Vignaroli
AMMONITI: Campolo, Obbedio (M).

E così dopo aver accontentato chi chiedeva una continuità nei risultati, il Mister, con la sua Salernitana, accontenta anche chi desiderava vedere una gara giocata con continuità dal primo all'ultimo minuto. Un concentrato di forza, abilità, schemi, pressing ...insomma tutto ciò che messo insieme in una partita di calcio da un unico risultato: spettacolo. Domina il primo tempo la Salernitana, ma nei minuti di recupero viene trafitta dal Messina. La "solita" storia avranno pensato i "soliti" gufi ed invece i granata non mollano la presa, accelerano, straripano e segnano 3 gol strappando gli applausi del pubblico siciliano. E domenica c'è il Napoli....


Ecco cosa dicono i giornali.


da Il Corriere della Sera di lunedì 4 marzo 2002

Zeman è tornato a essere se stesso
A Salerno il tecnico boemo sta compiendo una delle maggiori imprese della sua carriera

Giancarlo Padovan

Quasi senza che nessuno se ne accorga, Zdenek Zeman sta compiendo una delle maggiori imprese della sua carriera. A Salerno, dove è arrivato solo quest'anno, e in serie B, dove è tornato dopo le esperienze di Foggia, c'erano le premesse per il terzo fallimento consecutivo, ricordando i pochi mesi in Turchia al Fenerbahce e l'esonero di Napoli. Invece con il risultato di domenica (successo per 3-1 a Messina che ha provocato l'esonero di un promettentissimo allenatore come Arrigoni, a dimostrazione di quanto sia acrobatico fare calcio al Sud), la Salernitana ha di fatto raggiunto una salvezza anticipatissima (41 punti, uno meno del Napoli che domenica affronta nello scontro diretto casalingo): da adesso può permettersi di rafforzare le basi di un progetto stilato proprio dal boemo. Il rischio di quel progetto era nei mezzi e nel tempo. E il tempo, la pazienza dei tifosi e la disponibilità del club, erano più importanti dei mezzi. Anche se a fatica, Zeman li ha ottenuti. I giocatori, invece, è andato ancora una volta a cercarli là dove gli altri non sanno neanche quale squadra giochi. Da quattro domeniche la Salernitana schiera in difesa due esterni che si chiamano Pierotti e Cherubini. Il primo viene dalla Nocerina, terz'ultima in C1; il secondo dalla Puteolana, quart'ultima in C2. Zeman ha fatto esordire il brasiliano Babù, mandato da Cafu, e detta così sembra una divertente assonanza, invece il ragazzo ha 20 anni e il boemo lo aveva visto durante un torneo estivo. Un mese fa, dopo il 3-3 di Crotone (0-3 al 17' del primo tempo, 0-3 ancora all'80', 3-3 al 92' più una traversa colpita dalla Salernitana), Zeman ha fatto la sua piccola-grande rivoluzione: fuori Del Grosso e Tamburini; fuori D'Antoni, l'enfant prodige; fuori, momentaneamente, anche Giacomo Tedesco. Con il Como, partita successiva, ha perso in casa, ma da allora la Salernitana ha cambiato passo, una squadra costata meno di un milione e mezzo di euro (neanche 3 miliardi di lire) ha cominciato a fare calcio con i tempi e i modi che Zeman riteneva necessari al suo immutabile 4-3-3.
Probabilmente la Salernitana non riuscirà a diventare quel meccanismo che il tecnico ha in testa, quasi certamente non concorrerà per la serie A (almeno una delle quattro di testa dovrebbe piantarsi), però Zeman a Salerno ha dimostrato che c'è sempre un posto dove poter essere se stessi, senza il pericolo di cambiare per piacere agli altri. Basta cercare il posto, avere la fortuna di trovarlo, non perdere l'umiltà per ricominciare dal niente o poco più.



da Il Mattino di lunedì 4 marzo 2002

Bellotto, Tedesco e Vignaroli affondano il Messina

DALL'INVIATO A MESSINA ROBERTO VENTRE

Semplicemente straordinaria. La Salernitana piazza il colpo a Messina, vince la terza partita consecutiva, ritrova il gioco e si avvicina ad un solo punto dal Napoli. Il riconoscimento più bello viene forse proprio dal pubblico di casa, notoriamente ostile ai colori granata. Al secondo gol di Tedesco e al terzo di Vignaroli si alza in piedi ad applaudire: un modo per rimproverare i propri beniamini, ma anche per dare merito al gioco degli ospiti. La Salernitana, in effetti, la partita la fa sempre. La fa anche nel primo tempo chiuso sotto di un gol, quello di Grabbi, preso nel minuto di recupero e nato da un errore difensivo. Nella ripresa ha poi il merito di non disunirsi e soprattutto di non scoprirsi. Prosegue nel suo monologo e dopo le giuste sostituzioni di Zeman, che toglie un impacciato Cherubini per Tamburini e inserisce Babù al posto di Arcadio, rimettendo Vignaroli centravanti, dilaga. Segna tre gol nell'ultimo quarto d'ora, proprio come nella trasferta di Crotone. Ma stavolta non parte da 0-3, bensì da 0-1, e vince alla grande, cancellando anche la sconfitta subita nel match di andata all'Arechi.
Arrigoni conferma il suo solito Messina, a dispetto delle previsioni della vigilia. Difesa a tre con Bertoni, Di Meglio e Sportillo. A centrocampo, in regia, rientra Campolo dopo due giornate di squalifica e si sistema vicino ad Obbedio. Sulle fasce Di Fausto e Marra. Sullo confermato dietro le punte, coppia d'attacco Godeas-Grabbi.
Zeman cambia tre pedine rispetto alla squadra che ha battuto il Siena. In porta Botticella, Soviero finisce fuori per un problema al collo. In difesa torna Zoro al posto dello squalificato Fusco. L'ivoriano si sistema in coppia con Cardinale e forma una diga sui palloni alti, incollandosi a Godeas. In attacco Arcadio fa il centravanti con Vignaroli spostato a sinistra.
La Salernitana parte subito su ritmi stratosferici. Al 1' Campedelli ruba palla in pressing ad Obbedio e la dà in verticale, Arcadio è anticipato di un soffio da Di Meglio. Al 5' una delle poche distrazioni. Grabbi si inserisce sulla sinistra, dalle parti di Pierotti, e mette al centro, ma non trova compagni. Dallo stesso lato è poi Sullo (12') a mettere paura a Botticella: il suo tiro a giro sul secondo palo esce di un soffio. Al 15' riecco la Salernitana, Tedesco comincia a salire e lancia Arcadio: pallonetto dell'ex senese salvato sulla linea da Di Meglio. Poi due angoli e due azioni in fotocopia. Tedesco raccoglie la respinta della difesa e prova al volo con il sinistro: Tutte e due le volte (16' e 17') trova Manitta prontissimo a respingere. Al 29' Botticella dà prova di coraggio scontrandosi con Grabbi per impedirgli il gol ad un passo dalla porta. Poi Vignaroli (31') mette in apprensione il Messina con un cross pericoloso: Di Meglio non vede l'uscita di Manitta e rischia l'autorete. Da questo momento è solo Salernitana che fa gioco, ma non crea pericoli. Nel minuto di recupero il gol a sorpresa del Messina. Cherubini si fa togliere palla da Di Fausto mentre la difesa sta salendo, Godeas fa l'unica cosa buona della partita servendo l'accorrente Grabbi che di piatto destro realizza sotto la traversa.
Nella ripresa riparte la Salernitana che tiene sempre il possesso palla. Poi, dopo i cambi, si scatena e segna tre gol. Al 26' Bellotto, pescato da Pierotti, scavalca Manitta con un pallonetto di testa: inutile il tentativo di salvataggio sulla linea di Di Meglio. Al 37' Tedesco coglie il premio di un pomeriggio straordinario: da fuori area trova il sette con un sinistro forte e preciso. Al 41' Babù lavora un gran pallone sulla sinistra e lo porge a Vignaroli che segna a porta vuota. É il trionfo.



da La città di Salerno di lunedì 4 marzo 2002

Tedesco illumina una grande Salernitana
Il regista sale in cattedra Messina ko nella ripresa
Segna Grabbi nel primo tempo Pari di Bellotto, poi il siciliano e Vignaroli firmano il successo

Mauro Cucé

Messina. Splendida Salernitana. In riva allo Stretto i granata centrano la terza vittoria consecutiva e continuano a cullare il sogno promozione. La truppa di Zeman detta legge per novanta minuti e ha il merito di non perdersi d'animo quando il Messina passa in vantaggio alla fine del primo tempo. Il tecnico boemo, ex della sfida, al pronti via presenta tre pedine diverse rispetto alla squadra che ha battuto il Siena. Tra i pali Botticella sostituisce Soviero che va in panchina per un problema al collo, in difesa torna Zoro al posto dello squalificato Fusco mentre in attacco il giovane brasiliano Babù finisce in panchina e da prima punta gioca Arcadio con Vignaroli spostato a sinistra. Arrigoni contrariamente alle attese non punta sulla difesa a quattro, ma risponde con il solito 3-4-1-2 con l'esterno di sinistra Marra che sul possesso di palla della Salernitana indietreggia sulla linea dei difensori. La partenza è da stropicciarsi gli occhi. Le due squadre nei primi 15'' producono quattro palle gol, due per parte. Il Messina sfonda per due volte sulla sinistra. Al 5' Grabbi, su lancio di Marra, elude la trappola del fuorigioco, salta Botticella ma si defila e sul cross non trova l'assistenza di Sullo che arriva in ritardo. Al 12' tocca all'ex pescarese presentarsi davanti all'estremo ospite, ma Sullo cerca la conclusione di precisione nell'angolo alto e spedisce clamorosamente fuori. Tra le due azioni giallorosse, la Salernitana non era stata a guardare e al 9' con una punizione bomba di Vignaroli aveva scaldato le mani a Manitta. Al 14' ancora i granata vicini al gol: Arcadio pescato in area da un lancio di Tedesco salta con un pallonetto Manitta ma sulla linea di porta salva Di Meglio. Sulle due azione seguenti per ben due volte Tedesco con due missili costringe il portiere giallorosso a salvarsi in angolo. Dopo l'inizio vivace il match cala inevitabilmente di tono. Le due squadre continuano a produrre buon calcio, ma le difese chiudono i varchi. E', comunque, la Salernitana a controllare il pallino del gioco, con il centrocampo, in cui Tedesco detta i tempi alla grande, che vince il duello con la linea mediana peloritana. Al 31' la Salernitana sfiora ancora il gol. Vignaroli mette al centro da destra e Di Meglio rischia la frittata anticipando il suo portiere. La palla, però, sfortunatamente per i granata finisce in angolo. Quando il primo tempo sembra avere esaurito le emozioni arriva invece il vantaggio del Messina. Nell'unico minuto di recupero concesso da Saccani, Cherubini si fa portar via banalmente palla da Di Fausto che serve Godeas sulla sinistra. L'ariete friulano mette al centro per Grabbi che dopo un primo tempo incolore risponde presente e di piatto destro porta in vantaggio i giallorossi. La ripresa ha un solo copione: Salernitana all'attacco e Messina chiuso nella propria metà campo pronto a colpire in contropiede. Non é un caso che la palla gol più pericolosa dei primi 20' sia proprio il Messina a costruirla. Sullo al 19' calcia dalla bandierina e Sportillo di testa impegna Botticella che smanaccia. Un minuto più tardi Zeman sostituisce Cherubini con Tamburini e Arcadio con il giovane brasiliano Babù spostando Vignaroli al centro dell'attacco e Bellotto sulla sinistra. La Salernitana continua a spingere e al 26' arriva il meritato gol del pareggio. Pierotti crossa dalla sinistra e Bellotto di testa coglie in contropiede difesa e portiere giallorossi insaccando con un pallonetto che vanifica anche il tentativo di Di Meglio sulla linea. I granata non si accontentano e alla fine passano. Tedesco al 37' pesca il jolly da 30 metri che suggella una prova super, mentre il 3-1 di Vignaroli al 41' serve all'attaccante ligure per portare a quindici le reti stagionali che valgono il titolo di capocannoniere e alla Salernitana per uscire dal Celeste tra gli applausi.  

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