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17 Dicembre 2001: Campionato: Salernitana 2 / Palermo 1

Cronaca || 17/12/2001

CAMPIONATO: SALERNITANA 2 / PALERMO 1

SALERNITANA (4-3-3): Soviero, Del Grosso, Fusco, Olivi, Tamburini, Campedelli, Speranza (14' st Lazzaro), Tedesco, Di Vicino, Vignaroli, Gioacchini (34' st Arcadio). (22 Botticella, 3 Pisani, 14 Cardinale, 21 Bellotto, 27 Camorani).
Allenatore: Zeman
PALERMO (4-3-3): Sicignano, Montalbano, Chionna, Marco Aurelio, Guerra, Furiani (39' st Cappioli), Valoti, Di Donato, Bombardini, Guidoni, La Grotteria (41' st Abate). (12 Aprile, 4 Giampietro, 13 Lanzaro, 16 Amerini, 17 Longo).
Allenatore:Mutti
ARBITRO: Rossi di Ciampino
RETI: Bombardini 37'pt - Tedesco 25'st - Vignaroli 34'st
AMMONITI: Del Grosso, Bombardini, Sicignano, Fusco, Speranza, Valoti, Guerra


Campo impossibile, freddo implacabile ma, la Salernitana va! Pur in svantaggio di una rete i granata dimostrano di saper unire la grinta ed il carattere al bel gioco visto nelle ultime gare. Difficili i fraseggi? Non c'è problema.... Mister Zeman legge benissimo la gara, inserisce le giuste pedine e guadagna i tre punti. La striscia positiva si allunga e i tifosi tornano a stringersi vicino alla squadra: non bisogna farsi facili illusioni ma qualche pensierino iniziamo a farcelo pure noi..


Ecco cosa dicono i giornali.


da Il Mattino lunedì 17 dicembre 2001

DA SALERNO
RAFFAELE SCHIAVONE
Il Palerno, forse, non sa che le partite di calcio durano novanta minuti. Se fosse il contrario, i rosanero probabilmente volerebbero in classifica. È accaduto anche ieri all’Arechi. Nel primo tempo, il Palermo ha dato lezione di calcio su un campo paludoso e in un clima siberiano. La Salernitana, diciamolo chiaramente, non ci aveva capito granchè. La posizione tenuta per 45’ dal rosanero La Grotteria aveva mandato in tilt i sistemi rigidi del calcio zemaniano. Il Palermo abitualmente gioca con il classico modulo del 4-4-2, ma a sorpresa l’argentino, seconda punta nello schieramente rosanero, si piazzava tra la linea di centrocampo e quella d’attacco, alle spalle di Guidoni. Accadeva così che il granata Speranza, impiegato al posto dello squalificato D’Antoni, veniva preso in mezzo tra l’eclettico La Grotteria e il più classico Di Donato, con il risultato di non essere utile nè in fase di contenimento nè nell’impostazione della manovra granata. La compagine di Mutti sfruttava poi a meraviglia le fasce con Furiani a destra , preferito all’ultimo momento a Amerini, e Bombardini sulla parte opposta. La difesa granata veniva tagliata così come una lama calda può affondare nel burro, andando quasi sempre in difficoltà. La Fortuna ha voluto che Guidoni, ex di turno che non ha lasciato certo rimpianti da queste parti, non fosse in giornata di grazia mancando una clamorosa occasione al 20’ (un assist di Bombardini lo aveva messo inutilmente solo davanti a Soviero) e dieci minuti dopo trovava pronto lo stesso Soviero intenzionato a riscattare la «papera» di dieci giorni prima a Reggio Calabria. Ma il gol era nell’aria. Troppo netta la supremazia della compagine rosanero. La rete del vantaggio ospite arrivava al 38’: la confezionava il solito La Grotteria, il quale metteva Bombardini nella condizione di presentarsi da solo davanti a Soviero, di superarlo con uno stretto dribbling, e di depositare il pallone in rete.
Il ritorno nello spogliatoio ha consentito a Zeman di riflettere su quanto si era verificato nella prima parte della gara. La Salernitana, oltre a subire l’intuizione tattica avversaria, si era mostrata troppo leggerina su un terreno dove i chili in più possono risultare alla fine determinante. In molti, si erano chiesti perchè non fosse stato utilizzato Lazzaro sin dal primo minuto di gioco, alla testa dell’attacco, preferendo il solito Vignaroli, punta estrema di un tridente eccessivamente leggero. Nell’attesa che Zeman decidesse sull’impiego o meno del punteros argentino, il suo collega Mutti commetteva, dall’altra parte, l’errore d’insistere su giocatori che nel primo tempo avevano dato davvero tutto. E senza l’inventiva di La Grotteria e la verve di Bombardini, il Palermo per la verità, perde molto. E, nel frattempo, al quarto d’ora Zeman scioglieva il dubbio, mandando in campo Lazzaro. Dopo il 2-0 mancato incredibilmente da Bombardini al 23’ (ma era ancora bravissimo Soviero a uscirgli coraggiosamente incontro impedendogli la conclusione), era proprio Lazzaro due minuti dopo a rimettere in discussione la partita, avventandosi come un avvoltoio su un pallone deviato di testa da Tedesco e che, probabilmente, era destinato già a finire in rete. Con un Palermo oramai in bambola e in evidente debito di ossigeno, per la Salernitana tutto è diventato più facile. Tanto che i granata, al 35’, in contropiede, trovavano il gol di una vittoria che solo qualche minuto prima era da considerarsi insperata: fuga sulla fascia di Lazzaro che affrontava Guerra, lo superava con un veloce cambio di passo e metteva il pallone al centro dell’area avversaria. Sulla sfera si avventava Arcadio che faceva velo lasciandola scorrere verso Vignaroli il quale non ha difficoltà a realizzare. Signori, questo è il bello del calcio. Alla fine del primo tempo i granata dovevano considerarsi fortunati se erano tornati negli spogliatoi con un solo gol al passivo. Alla fine della partita non c’è nulla da eccepire su una vittoria che consente alla Salernitana di proseguire nella striscia positiva.



da La città di Salerno lunedì 17 dicembre 2001

La Salernitana scivola verso la felicità
I granata sono implacabili Vignaroli fredda il Palermo
Successo per 2-1 all'Arechi Ospiti avanti con Bombardini Finale da cardiopalma


di Michele Spiezia

Hanno tirato fuori l'anima, hanno cacciato gli artigli, hanno maciullato l'avversario, spolpandolo e sfiancandolo, azzerando le energie altrui con una vitalità impressionante. Così la Salernitana è esplosa quando ormai sembrava al tappeto, ha ribaltato il risultato sfiorando persino la goleada E' stata una partita fangosa e sporca, una cosa molle che resta appiccicata non solo alle scarpe, ma pure al cuore. Perché la Salernitana non sa essere solo bella, quando ci riesce (non ieri, e le condizioni del prato non lo permettevano). Sa rotolarsi pure nelle pozzanghere, sa accelerare quando le gambe degli altri sono blocchi di legno e sa cambiare pelle, trasformandosi in un pugno capace di stordire, e stendere. Ha dimostrato di saper tenere il naso fuori: non affoga (e pure potrebbe) ma invece soffoca. Così vince dove magari gli altri perdono: carattere, esuberanza fisica, cervello. Essere squadra significa saper distribuire i compiti. Il pari è arrivato da un argentino che sino ad un mese fa stava in naftalina, il raddoppio l'ha realizzato chi non aveva quasi toccato palla, il trascinatore è stato quello più dotato tecnicamente ma che s'è sporcato faccia e gomiti, gambe e testa, pur di non fermarsi mai. Eppure per metà gara la Salernitana pareva un allevamento di conigli bagnati: Palermo padrone del campo, allentato e appesantito, tagliato da un vento forte, deviante. Pattinatori, scivolatori, belle statuine, i granata, qualcuno già ipotizzava l'estrema teoria: arrivano i campi pesanti e le squadre di Zeman vanno in letargo, troppo leggeri e troppo fragili i granata, troppo ancorati al fraseggio stretto, e rasoterra. Buonasera. I puffi sanno aspettare, si mettono i sassi in tasca e poi nessun problema può arrivare da un Palermo che avrebbe potuto chiudere la gara nei primi 45' usando la tecnica e sfruttando giocatori di classe limpida e assoluta (La Grotteria, Furiani, soprattutto Bombardini) ma che invece ha avuto il demerito di arretrare il baricentro e di metterla sul ritmo contro undici lottatori. Così la Salernitana ha domato il Palermo alla distanza sino a spegnerlo. Gara condizionata dal campo pesante e dal vento. E' il Palermo ad usare le corsie. Affonda la lama col movimento sinuoso di La Grotteria che crea spazi, con gli spostamenti di Bombardini: giocoliere col pallone, veloce, tecnico, imprendibile. Rosanero padroni del centrocampo, inesorabili costruiranno (meritandolo) il vantaggio. Al 15' Tamburini salva Soviero dopo un duetto Bombardini-La Grotteria, anticipato di un amen. Al 19' Guidoni grazia: stoppa il pallone in area, con la difesa salita improvvidamente. Fa sedere Soviero e chiude con un diagonale scellerato: gol divorato. Al 29' Bombardini innesta Furiani: cross radente, La Grotteria dovrebbe solo appoggiarla, ma arriva in ritardo. 1' dopo Soviero esce a vuoto, fortunosamente il pallone gli si stoppa sul petto, con Guidoni incredulo. Tedesco prova a rompere l'assedio, due sue conclusione (lenta la prima, velleitaria la seconda) al 31' e al 34' non impensieriscono Sicignano. Al 38', inevitabile, il gol. La Grotteria pesca Bombardini che si lancia in spazi senza granata. Slalom perfetto e chiusura con un colpo da biliardo. La ripresa comincia coi granata in pressing: dopo 13' la svolta. Zeman toglie il frullino Speranza per Lazzaro, Vignaroli sta dietro l'argentino. Praticamente non c'è più il centrocampo. La Salernitana usa la baionetta e i polmoni, l'inerzia della gara cambia. Dominio sempre più inesorabile, come una morsa i granata stringono l'avversario all'angolo. Al 25' Lazzaro pesca Campedelli: tiro devìato in angolo. Calcia Vignaroli, Tedesco spizzica verso il gol, Lazzaro di testa ribadisce in porta. 10' dopo l'argentino se ne va in progressione: cross radente, scivolata di gioia di Vignaroli. Arcadio poi perderà l'attimo, Tedesco prenderà il palo. La Salernitana va...
 

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