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2 Settembre 2001. Prima Gli sconti da parte della Caf ed ora le dichiarazioni di Lippi...Il Mister risponde.Doping || 12/09/2001
La battaglia è andata avanti...per un po'... da Il Mattino del 12 Settembre 2001 LO SPORT MALATO DA SALERNO ROBERTO VENTRE Il calcio è malato? «Penso di sì» A precisa domanda, precisa risposta. Zeman, ieri mattina, è tornato sulla vicenda doping, tre giorni dopo la sua ultima esternazione. E ci è tornato replicando anche a Lippi che domenica, dopo la vittoria della Juventus sull’Atalanta, aveva dichiarato che il doping nel calcio non esiste più. «Mi sorpende molto questa affermazione» ha detto il boemo. L’allenatore della Salernitana ha escluso che la squadra granata possa subire ripercussioni negative dalla vicenda, nonostante le sue dichiarazioni continuino ad avere un effetto devastante. «Non credo che ci si può vendicare perchè si parla. L’anno scorso i casi di doping sono stati tanti, non ci può nascondere. Il doping c’è e bisogna combatterlo, ma i mezzi non li devo certo decidere io». Questo il suo punto di vista sul doping, Zeman lo ha ancora una volta ribadito. Una posizione chiara, basta cliccare su www.zeman.org, entrare nel suo sito internet e leggere la frase introduttiva, quella che appare sulla prima schermata. «A mio parere la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza, in ogni angolo del mondo c’è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un’industria e sempre meno un gioco». L’altro attacco Ma Zeman ieri è andato oltre ed ha attaccato pure la Federazione: «Oggi non c’è una Federazione, quindi è difficile lavorare. Bisogna stabilire delle regole, a parte che quelle che ci sono in questo momento si cambiano a seconda di come tira il vento ed è molto difficile gestire le situazioni». Dalla polemica sul doping, alla Salernitana, alla sua realtà attuale. Ed anche su quest’argomento Zeman ha lasciato il segno con due dichiarazioni ed effetto in rapida successione. «Oggi la Salernitana non è da serie A, come domenica contro il Crotone non è da promozione, ma spero che lo diventi durante il campionato». «Per me la serie A è un obiettivo di quest’anno, per la società anche, per i giocatori dovrebbe essere naturale. Nessuno parte per non retrocedere, l’obiettivo deve essere quello massimo. Bisogna sempre cercare qualcosa, lavorare ed impegnarsi per vincere, non tutti però ci possono riuscire». Concetto questo spiegato in maniera ancora più chiara. «Noi vogliamo fare un buon calcio, il traguardo però non deve essere raggiunto a tutti i costi. Su venti squadre di serie B, quindici arriveranno fuori concorso, noi dobbiamo fare il massimo per non finire fuori. Io penso sempre al meglio e non al peggio». Sulle critiche ricevute per il pareggio con il Crotone non ha fatto una piega. «Per me ognuno è libero di criticare come e quando vuole. La società della Salernitana, il tecnico ed i giocatori hanno delle ambizioni. Non è giusto dire che soffriamo contro squadre chiuse perchè è successo soltanto contro il Crotone. Con la Samp all’Arechi abbiamo vinto e nel secondo tempo di domenica abbiamo effettuato più di dieci conclusioni verso la porta avversaria» |